Struttura dell'epidermide
Le Malattie Autoimmuni della Cute (MAIC) sono un gruppo eterogeno di patologie cutanee, associate alla presenza di autoanticorpi diretti contro le proteine strutturali dei desmosomi (Penfigo) o degli emidesmosomi (Penfigoide Bolloso e Epidermolisi Bollosa).
DASIT, è da oltre dieci anni partner di MBL International, l'azienda che per prima ha introdotto la gamma dei kit ELISA per il dosaggio degli autoanticorpi che consentono la rilevazione e il monitoraggio delle MAIC.
É un gruppo di MAIC, caratterizzate dal punto di vista istologico da bolle intra-epidermali causate da acantolisi (distruzione dei ponti intercellulari tra cheratociti) e da quello immunopatologico da immunoglobuline G (IgG) legate e circolanti, rivolte contro la superficie cellulare dei cheratociti.
Nel Penfigo gli antigeni obiettivo sono le proteine Dsg1 e Dsg3, appartenenti alla superfamiglia delle caderine. Il Penfigo è classificato in Penfigo volgare (PV), Penfigo foliaceo (PF), Penfigo paraneoplastico (PNP) e in altre forme più rare. Nel PV la formazioni di bolle si verifica nella regione più profonda dell'epidermide (appena sopra la lamina basale), nel PF nello strato più superficiale.
É caratterizzato dal punto di vista istologico da bolle sub-epidermali e dal punto di vista immunopatologico dal deposito lineare di IgG e di complemento C3 nella zona della membrane basale della cute, in pazienti con IgG circolanti rivolte contro le proteine della giunzione dermo-epidermica. Gli antigeni obiettivo riconosciuti dagli autoanticorpi nei pazienti con Penfigo Bolloso (BP) sono la PB180 (una proteina di transmembrana da 180 KDa) e la BP230 (una proteina intracellulare da 230KDa).
Tra gli altri antigene target il Collagene di Tipo VII consente di differenziare l'Epidermolisi Bollosa Acquisita (EBA), malattia che appartiene a questo gruppo, ma che è causata da un danno alle fibrille di ancoraggio. Le lesioni cutanee del BP sono caratterizzate da bolle tese e intenso prurito. L'analisi istopatologica rileva bolle sub-epidermali e infiltrazioni della superficie del derma da parte di eosinofili, linfociti e macrofagi.
PATOLOGIE AUTOIMMUNI DEL DIABETE: DIABETE DI TIPO 1 O AUTOIMMUNE.
I markers sierologici del processo immunologico del diabete autoimmune sono numerosi e comprendono:
- Metodiche in immunofluorescenza:
- anticorpi diretti contro il citoplasma dell'insula pancreatica (ICA).
- Metodiche in immunoenzimatica:
- anticorpi diretti contro la decarbossilasi dell'acido glutammico (GADA);
- anticorpi diretti contro tirosina-fosfatasi (IA2);
- anticorpi diretti contro l'insulina (IAA);
- anticorpi anti-trasportatore 8 dello zinco (ZnT8).
I metodi di indagine per gli anticorpi per il diabete tipo 1 in immunoenzimatica comprendono:
- Anticorpi anti IA-2 (anti-tirosin fosfatasi).
Uno dei maggiori marcatori sierologici che ha un elevato valore predittivo nei famigliari di primo grado, compaiono generalmente dopo gli anticorpi IAA e i GAD, tendono a diminuire con l'età e dopo la diagnosi tendono poi a sparire.
La metodica in immunoenzimatica prevede una prima incubazione in over-nigth e utilizza il metodo Avidina-streptavidina
- ZnT8 (anti-trasportatore 8 dello Zinco).
Il kit in immunoenzimatica fornito da Dasit per il dosaggio degli anticorpi anti-ZnT8 è il più recente presente sul mercato.
Le proteine che trasportano lo zinco sono importanti nella secrezione dell'insulina e hanno un forte valore predittivo indice di una rapida evoluzione della malattia.
Questi anticorpi si riducono con l'età e l'avanzamento della malattia, compaiono dopo gli IAA e i GAD.
- Anticorpi anti-IAA (anti-insulina).
Primi anticorpi individuati ad alta specificità antigenica che legano l'insulina nei pazienti che non sono sottoposti a somministrazioni di insulina.
Hanno un valore altamente predittivo, sono molto presenti nell'età infantile e la presenza si riduce con l'età e la durata della malattia.
Nel kit in immunoenzimatica l'antigene specifico è costituito da una miscela di insulina bovina, di suino e ricombinante umana. La metodica in EIA prevede una prima incubazione in over-nigth e utilizza il metodo avidina-streptavidina.
- Anticorpi anti GAD (anti-decarbossilasi dell'acido glutamico presente nelle β-cellule).
Questi anticorpi sono presenti nel 70-80% dei pazienti all'esordio della malattia, la loro presenza non è correlata con l'età e perdurano per tutta la durata della condizione morbosa. Sono un marcatore anticorpale molto sensibile ed hanno anche un elevato valore predittivo.
Sono presenti in letteratura diverse referenze e articoli in cui si dimostra che il dosaggio di tutti gli anticorpi o di un numero via via crescente aumenta il valore predittivo per la diagnosi di questa malattia.
ANATOMIA
La Tiroide è una ghiandola endocrina molto vascolarizzata, costituita da due lobi simmetrici posti ai lati della trachea e uniti tra loro dall'istmo posto anteriormente la trachea stessa. Le dimensioni ed il peso della ghiandola variano notevolmente a seconda di numerosi fattori quali l'ambiente, l'età, la dieta, ecc. e di norma il peso è di circa 30 grammi. Il tessuto tiroideo è costituito da numerosissimi follicoli che rappresentano l'unità funzionale della ghiandola e sono costituiti da un epitelio monostratificato di cellule che delimitano una cavità follicolare nella quale è contenuta una sostanza amorfa: la colloide.
FISIOLOGIA
La funzione principale della tiroide è quella di mantenere il metabolismo ad un livello ottimale, e per fare ciò, regolata dall'ormone tireostimolante (TSH), sintetizza e secerne due ormoni contenenti iodio, la tiroxina (tetraiodotironina o T4) e la triiodotironina (T3), i quali hanno un ruolo importante nel controllo dell'attività metabolica delle cellule e dei tessuti. Questi ormoni vengono sintetizzati ed accumulati, restando legati alla tireoglobulina, nella colloide dei follicoli.
Quando la ghiandola è stimolata dall'ormone tireotropo (TSH) la tireoglobulina è sottoposta all'azione di proteasi lisosomiali che liberano T3 eT4 dapprima nel citoplasma delle cellule follicolari ed in seguito immesse in circolo. Questi ormoni a loro volta mediante un meccanismo di feed-back negativo, regolano la secrezione di TSH dalla ghiandola pituitaria. Gli ormoni tiroidei circolano quasi totalmente in forma complessata con tre proteine plasmatiche vettrici:
1. globulina legante la Tiroxina (TBG) 80%;
2. pre-albumina legante la Tiroxina (TBPA) 15%;
3. albumina 5%.
Gli ormoni tiroidei liberi sono normalmente in equilibrio con quelli legati alle proteine vettrici e solo la secrezione di T3 e T4 in forma libera altera questo equilibrio e diventano così i responsabili degli effetti fisiologici. La quantità di ormoni secreta dalla tiroide è regolata da tre fattori principali: l'ormone tireotropo ipofisario (TSH), dal fattore ipotalamico di rilascio dell'ormone tireotropo (TRF) e dalla concentrazione di iodio e di ormoni tiroidei liberi nel plasma.
Le principali patologie tiroidee sono l'ipertiroidismo, l'ipotiroidismo, le tiroiditi ed il gozzo semplice e nodulare.
Ipertiroidismo
È una disfunzione che causa un eccesso di produzione di ormoni tiroidei che si riversano in circolo e causano la ben nota sintomatologia (aumento del metabolismo, perdita di peso, tachicardia, insonnia, esoftalmo, iperplasia della tiroide, ecc.). L'aumentata attività della tiroide spesso non dipende da una maggior secrezione di tireotropina ma dalla presenza di autoanticorpi, in questo caso la patologia prende il nome di Morbo di Basedow o Graves. Gli autoanticorpi in questione sono rivolti verso i recettori del TSH (TRAb*) situati sulla membrana del tireocita ed hanno attività tireostimolante. Un adattamento alla carenza iodica può provocare ipertiroidismo da autonomia funzionale (AFTT), legato ad una prolungata stimolazione da parte del TSH, con incremento di T3 e T4, ed anche fenomeni di citolisi in corso di tiroidite acuta e subacuta possono provocare ipertiroidismo.
Ipotiroidismo
È una disfunzione che causa una riduzione della sintesi degli ormoni tiroidei, per riduzione del parenchima tiroideo. Nel 90-95% dei casi dovuto a fenomeni autoimmunitari, di tipo primario (Tiroidite di Hashimoto), o a patologie ipofisarie o ipotalamiche, ipotiroidismo secondario o terziario. Nell'adulto la sintomatologia è caratterizzata da aumento ponderale, ipotensione, bradicardia, riduzione delle facoltà psichiche e della memoria, mixedema, gozzo, ecc., mentre nel bambino l'ipofunzionalità tiroidea causa ritardo dell'accrescimento corporeo e psichico.
Tiroidite
È una patologia infiammatoria tiroidea, si distingue in acuta, subacuta e cronica (forma autoimmmune che costituisce la prima causa di ipotiroidismo nell'adulto). La tiroidite acuta è causata da un'infezione batterica e caratterizzata da dolori cervicali, febbre, flogosi, leucocitosi, ecc. La tiroidite subacuta presenta una sintomatologia simile ma, non essendo di origine infettiva, non presenta leucocitosi. La tiroidite cronica (T. di Hashimoto) ha origine autoimmune ed è caratterizzata dalla presenza di autoanticorpi anti-TPO ed anti-tireoglobulina. Può essere asintomatica per lungo tempo e poi degenerare in ipotiroidismo. Varianti della tiroidite autoimmnune sono la tiroidite post-partum, giovanile e da interferone.
Morbo di Graves
Gli anticorpi anti-recettore del TSH (TRAb) sono la causa dell'ipertiroidismo nel morbo di Graves (=ipertiroidismo autoimmune). Inoltre, nelle donne in gravidanza colpite dalla malattia di Graves, la determinazione dei TRAb fornisce un metodo di valutazione del rischio dell'inizio di ipertiroidismo nel feto. Il loro dosaggio è utile anche per il monitoraggio della terapia in quanto tendono a decrescere durante la terapia farmacologica fino alla scomparsa dopo la remissione della malattia.
Si è ottenuto un significativo miglioramento nella sensibilità clinica, con identica specificità, con l'utilizzo del recettore del TSH umano (BRAHMS TRAK human) e dello standard con materiale umano, in contrasto con i sistemi più comunemente utilizzati, basati sui recettori del TSH isolati dalla ghiandola tiroidea porcina e sul TSH bovino come materiale standard. Un'unità internazionale (IU) di Brahms TRAK human è equivalente ad un'unità dello standard 90/672 WHO del TRAb.
Gli anticorpi anti-Tg (AbTg) normalmente vengono misurati insieme agli anticorpi anti-TPO per la diagnosi di malattie tiroidee autoimmuni. Diventano rilevanti nei casi in cui gli anticorpi anti TPO sono negativi e si sospetta una malattia tiroidea autoimmune. Inoltre, gli AbTg vengono determinati nei pazienti che richiedono il dosaggio della tireoglobulina in quanto gli anticorpi anti-Tg potrebbero interferire con la Tireoglobulina.
Gli anticorpi anti Tg sono alti nel 60/70% dei pazienti con tiroidite di Hashimoto e mixedema primario così come nel 20-40% dei pazienti con morbo di Graves.
KRYPTOR anti-Tgn utilizza anticorpi policlonali umani anti-Tg nativa. L'impiego di pool di sieri, ottenuti da diversi pazienti affetti da tiroidite autoimmune e purificati per cromatografia di affinità, garantisce l'individuazione di tutti gli auto anticorpi anti-tg rilevanti per questa indicazione. Vengono individuate tutte le classi e le sottoclassi di anticorpi.
La Perossidasi tiroidea (TPO) è un enzima legato alla membrana coinvolta in 2 reazioni nella biosintesi dell'ormone tiroideo: la iodinazione dei residui della tiroxina e l'accoppiamento ossidato di 2 residui di iodiotirosina nella tireoglobulina, entrambi processati nella sintesi dell'ormone tiroideo.
Gli autoanticorpi contro la TPO vengono comunemente trovati nei pazienti con malattie autoimmuni tiroidee, come tiroiditi linfocitiche croniche, tiroiditi post-parto e morbo di Graves.
Il kit Thermo-Brahms KRYPTOR anti-TPOn impiega esclusivamente TPO nativa ed enzimaticamente attiva. Questa TPO viene marcata indirettamente da un anticorpo monoclonale anti-TPO. Questo consente di presentare la TPO nella sua forma nativa così che tutti gli anticorpi anti-TPO dei pazienti possono legare l'antigene. Impiegando l'antigene naturale ed il principio di misurazione competitivo, KRYPTOR anti-TPOn dimostra sensibilità e specificità diagnostica molto elevate.
TRAK HUMAN Anticorpi anti TSHr - Interesse Clinico.
Il test è indicato come ausilio da utilizzare assieme alla valutazione clinica nella conferma o esclusione della malattia di Graves (=ipertiroidismo autoimmune). Nel corso della malattia, consente un'indicazione prognostica e quindi costituisce un importante ausilio nel processo decisionale della gestione del trattamento. Nelle donne in gravidanza affette da Morbo di Graves, il test fornisce un ausilio per la valutazione del rischio di insorgenza dell'ipertiroidismo nel feto.
B·R·A·H·M·S TRAK human KRYPTOR è un immunodosaggio competitivo in due fasi per la determinazione quantitativa di autoanticorpi contro il recettore della tirotropina umana nel siero umano.
METODICA EIA (immunoenzimatica): MIASTENIA GRAVIS NEUROMIELITE OTTICA.
- Anticorpi Anti-Recettore dell'Acetilcolina.
Gli autoanticorpi diretti verso il recettore dell'Acetilcolina sono utili marcatori per la diagnosi di miastenia gravis. La loro presenza è stata riscontrata nel 90% dei pazienti affetti dalla malattia, circa nel 50% dei casi la malattia si localizza a livello oculare. Il dosaggio quantitativo oltre ad avere un valore considerevole nella fase diagnostica viene utilizzato dal clinico per una prima diagnosi, per distinguere le forme congenite da quelle acquisite e per monitorare la progressione della malattia o valutare la risposta alla terapia immunosoppressiva ed alla timectomia.
Il test ELISA AChRAb è un test quantitativo per la determinazione degli AChRAb nel siero umano e dipende dalla capacità di tali autoanticorpi di legarsi ai siti simili del recettore dell'Acetilcolina come differenti anticorpi monoclonali tipo MAb1, coattati ai pozzetti della micropiastra ELISA e/o MAb2 e/o MAb3 marcati con biotina.
- Anticorpi anti Aquaporina 4.
Gli autoanticorpi diretti verso anticorpi anti-aquaporina 4(AQP4) sono considerati un marcatore sensibile e specifico di Neuromielite Ottica. La ricerca di questi autoanticorpi attualmente soffre di grosse limitazioni per l'interpretazione oggetttiva e semiquantitativa del risultato. Dasit risponde a questa necessità dei clinici con l'inserimento sul mercato di sistemi ELISA che permettono il dosaggio di questi autoanticorpi in completa automazione, e che forniscono un risultato oggettivo e quantitativo, utile al clinico per la diagnosi della Neuromielite ottica.